L’intelligenza artificiale (IA), inclusi i modelli di linguaggio come ChatGPT, sta diventando sempre più rilevante nel mondo digitale e industriale.
La rapida diffusione e il crescente uso di strumenti basati sull’intelligenza artificiale richiedono normative più chiare e aggiornamenti costanti per garantire che queste tecnologie vengano utilizzate in modo etico e sicuro.
L’Unione Europea (UE), attraverso la task force su ChatGPT intende elaborare una strategia a lungo termine.
L’obiettivo della task force del Comitato europeo è di favorire la cooperazione tra le Autorità di protezione dei dati personali nazionali che analizzano chatbot di OpenAI.
Il report realizzato dal Comitato individua alcune fasi del trattamento:
- Raccolta dati per l’addestramento (web scraping o utilizzo di set di dati)
- Preelaborazione (incluso il filtraggio)
- Addestramento
- Prompt e output di ChatGPT
- Addestramento di ChatGPT con prompt
Il documento si sofferma sulla liceità della raccolta dei dati per l’addestramento di ChatGPT.
Per procedere alla raccolta dei dati, OpenAi ha identificato come base giuridica il legittimo interesse. Sono ancora in corso le istruttorie, ma l’EDPB ha identificato alcune garanzie (definizione di precisi criteri di raccolta, l’esclusione e la cancellazione di categorie di dati) che potrebbero rendere lecito il legittimo interesse.
La task force europea analizza nel Report anche:
- il principio di correttezza, su questo tema spetta a OpenAi garantire la conformità al GDPR;
- i principi di trasparenza e di esattezza, i titolari del trattamento sono tenuti a fornire adeguate informazioni sull’output di chatbot, andando a indicare esplicitamente che il testo generato potrebbe essere parziale.
Il Report è frutto di valutazioni preliminari, che va ad aggiungersi alle analisi che ogni Autorità nazionale farà sulle istruttorie in corso.
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